30 settembre 2013

ALBERO DELLA VITA

Gli alberi sono meravigliosi, hanno sempre avuto un certo fascino su di me per via della loro forma armoniosa, per i colori che variano da una stagione all'altra, per i suoni che diffondono quando scossi dal vento, per la loro forza e anche per via dei vari significati che gli si possono attribuire. Si tengono ben saldi con le radici mentre i rami cercano di andare sempre più in alto... non potevo non ispirarmi agli alberi! Per questo ciondolo ho scelto la rappresentazione più armoniosa: l'albero della vita. E' un simbolo antico che varia di interpretazione a seconda della religione che in epoche remote lo adottò come uno dei suoi emblemi, ma che in principio ebbe un elemento comune di partenza: la fisicità propria dell'albero, che collegava gli elementi magici del sottosuolo (radici) al regno del divino (rami), sviluppandosi nel regno dell'uomo (tronco).


Ho tre pietre di agata di colori diversi ma non le ho mai usate perchè volevo aspettare l'idea giusta. Quando alla fine è arrivata, osservando l'agata verde con delle sfumature marroncine ho pensato subito ad un albero. La tecnica che ho scelto è il traforo e l'idea di base è molto semplice: vedere attraverso l'intaglio del metallo il colore del soggetto o della sua ambientazione. In questo modo è nato il pensiero di una serie di tre ciondoli, ideati con lo stesso concetto ma di con raffigurazioni diverse. Un'altra caratteristica che ho voluto dare a questi ciondoli è la possibilità di indossarli da entrambi i lati.




In questo caso, la lamina di rame è un pezzo unico studiato per tenere salda la pietra, per avvolgerla da un lato con la figura dell'albero della vita e dall'altro abbracciarla con le sue radici e con una foglia che funge da chiusura, per permettere al ciondolo di essere agganciato al cordoncino di cuoio. Quest'ultimo è ornato con del filo di rame che non è lì per caso, ma per coprire il nodo che ho fatto per concludere il tutto ;-)


Per quanto riguarda il traforo è il mio primo esperimento! La difficoltà maggiore sta nel riuscire a spezzare il minor numero possibile di lame, che sono moooolto sottili, praticamente meno di un mm. A parte questo, credevo fosse una tecnica decisamente più complicata, mentre la parte difficile arriva quando bisogna limare il tutto... una rottura di scatole incredibile! Ma anche questo fa parte del gioco e la soddisfazione finale ripaga dei nervosismi...


Questa è una collana lunga, da portare sopra un maglioncino o una maglietta. Le altre due pietre sono in lavorazione, continuate a seguirmi e presto ve le mostrerò! :)

4 commenti:

  1. bellissimo, soprattutto visto che è il tuo primo esperimento!
    Cmq le lame del seghetto si spezzano, anzi un orafo ti direbbe che "si devono spezzare" :D Quindi vai tranqulla.

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  2. Grazie mille! Allora meno male, inizialmente ero incredula ma poi ci ho fatto l'abitudine :)

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  3. Io lo trovo MERAVIGLIOSO!! Bravissima!

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